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Una donna 

Ci sono barriere oggettive, veli di separazione tremendamente concreti.

Sono reali per chi li vede, ancor di più per chi ogni mattina prima di uscire li indossa, che lo faccia di sua volontà o meno.

Cercando di mettere un attimo da parte la religione, si può senza dubbio dire che sono strumenti, il velo in questo caso, che adempiono alla loro funzione: rimarcare una precisa distinzione sociale.

Non accettano dubbi, semplicemente li disintegrano, basta usare gli occhi e sarà subito chiaro. Ci sono dei ruoli, c’è una differenza.

È un modo pratico di fare ordine, di semplificare la questione politica.

Il 50% della popolazione, quella femminile, istantaneamente sa dove deve stare, quali sono i propri limiti.

L’altro 50%, maschile, difficilmente avrà troppa voglia di opporsi, alla fine potrebbe andargli molto peggio, potrebbero essere loro dalla parte sbagliata. 

Tutto sommato per chi è al potere sembra un’ottima soluzione per mantenere l’ordine in società sempre più disgregate e senza valori fondanti.

E la libertà individuale? La dignità? Chissenefrega, il potere prima di tutto.

Facile, comprensibile, quanto forse inutile e miope puntare il dito contro un sistema di questo tipo e pretendere di cambiare le cose dall’esterno.

Guardiamoci attorno 

Si rischierebbe di non notare altri tipi di barriere, di consistenza e forma diversa.

Ci sono in buona parte dell’India (leggi articolo) dove la dote matrimoniale esiste ancora e la violenza di genere ha toccato un nuovo picco nel 2021.

Ci sono in Vietnam, una società con una tradizione patriarcale, dove l’uomo la fa da padrone.

Ci sono nel nostro occidente dove ancora troppo spesso la donna è vista come un oggetto, qualcosa da esporre e possedere. 

Nel mondo del lavoro acquista valore solo se in grado di mostrare gli “attributi”, come un vero maschio.

Dovunque vedo barriere, gradi di separazione, ogni parte del mondo ha le sue.

Guardiamoci allo specchio 

Andrebbe ricordato che tolte queste artificiose costruzioni sociali e culturali, al di là della barriera, l’unica cosa che rimane è un essere umano, l’unica cosa che davvero esiste, è una donna.

“E se ci fossi io dall’altra parte?”

Forse per vivere in armonia tra esseri umani dovremmo farci questa semplice domanda ed avere il coraggio di essere onesti con noi stessi.

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Comments (2)

  • Leonardo 2 anni ago Reply

    Esatto, la cosa è reciproca.
    Per fare un paragone culinario (a te caro) gli stessi ingredienti cucinati in maniera diversa daranno sempre risultati diversi, eppure la base è la stessa.
    Un abbraccio Walter

  • coach#WalterOne 2 anni ago Reply

    Caro Leo, seguo volentieri e appassionatamente il tuo “viaggio”; le emozioni e sensazioni che riesci a trasmettere tramite la scrittura, sono spesso motivo di personali riflessioni e considerazioni. “…e se io fossi dall’altra parte?” …. e se loro fossero dall’altra parte?.
    Buona esistenza Leo

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